La tutela dei beni di interesse numismatico. Atti del Convegno di studi (Roma, 18 maggio 2018)
«Un illustre civilista del secolo scorso pubblicava nel 1954 una monografia dal significativo titolo "La proprietà nel nuovo diritto". La tesi di fondo di Salvatore Pugliatti consisteva nell'affermazione che l'ordinamento non prevede un solo tipo di proprietà, ma disciplina una molteplicità di situazioni giuridiche soggettive riconducibili al termine proprietà, cosicché egli suggeriva che l'istituto esaminato dovesse denominarsi non "la proprietà", ma al plurale, "le proprietà". Questa tesi traeva il suo fondamento dalla constatazione che - già negli anni '50 del '900 - il legislatore, sia nel codice civile tuttora vigente sia, ancor più, nella legislazione speciale, aveva previsto e regolamentato una pluralità di situazioni riconducibili al termine proprietà (pubblica, privata, agricola, edilizia, industriale, relativa al regime delle terre incolte, relativa ai beni produttivi, ecc.): tali situazioni solo in via di prima approssimazione si sarebbero potute riferire alla generale categoria della proprietà, necessitando invece di più specifica determinazione a seconda del bene di riferimento (...)» (dall'introduzione di Paolo Papanti-Pelletier)
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