La prescrizione del reato. Un istituto dall'incorreggibile polimorfismo
La monografia esamina in chiave critica l'istituto della prescrizione del reato, anche alla luce della recente modifica ad opera della legge n.3 del 2019. Il lavoro si propone di analizzare l'istituto della prescrizione mantenendo ferma una prospettiva che si ritiene prioritaria: la prescrizione verrà considerato un istituto di diritto sostanziale, che come tale rientra nell'ambito delle garanzie sottese al principio di legalità. La monografia si propone di far emergere come la disciplina attuale della prescrizione presenti elementi di disomogeneità e di contraddizione che dimostrano la sua natura eclettica e rendono difficile ricostruire in termini unitari il fondamento razionale del riconoscimento dell'effetto estintivo al decorso del tempo. Il volto proteiforme della prescrizione pregiudica la fattibilità di un disegno di riforma globale e sistematica e agevola, invece, le scelte ondivaghe e prive di razionalità del legislatore. Le diverse componenti del quadro attuale della disciplina della prescrizione trovano giustificazione in ragioni di opportunità che suggeriscono di rinunciare a perseguire i reati molto risalenti nel tempo Tali ragioni di opportunità sono state diversamente declinate, oltre richiamando le funzioni di prevenzione generale e speciale della pena, in difficoltà di ordine probatorio nell' accertamento dei reati a distanza di tempo dalla commissione (o la cui notitia criminis è emersa tardivamente) o nell'allarme sociale derivante dal reato. La monografia analizza, poi, le prospettive future della prescrizione tracciando alcune linee guida di un percorso di revisione dell'istituto.
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