La giustizia nelle interazioni
"Questo libro parte da una semplice constatazione fattuale e offre una nuova prospettiva normativa su di essa. La constatazione concerne la presenza costante di dispute di natura morale nella vita politica delle società contemporanee. Queste dispute riguardano, per esempio, la liceità dell'aborto o dell'eutanasia. Esse sono causate da conflitti circa quali rivendicazioni di valori (es., a favore della tutela della sacralità della vita in tutte le sue forme o della libertà di scelta) debbano avere priorità nella regolazione di questioni di pubblico interesse. Tali dispute sono ben note ai filosofi politici, che si sono a lungo impegnati a sviluppare caratterizzazioni normative di come le istituzioni pubbliche dovrebbero rispondere alla presenza di conflitti di questo tipo. In particolare, queste caratterizzazioni sono state sviluppate nell'ambito della filosofia politica liberale a partire dai due ideali normativi della giustizia e della pace. La giustizia è stata principalmente presentata, sulla scia di John Rawls, come una proprietà di stati di cose finali. Da questo punto di vista, un conflitto è affrontato in modo giusto se si realizzano le condizioni normative per risolverlo stabilendo un consenso su di un ordine di priorità tra le diverse rivendicazioni di valori in competizione. Dal canto loro, i filosofi che hanno privilegiato il perseguimento della pace hanno rinunciato all'idea di realizzare la giustizia su base consensuale; essi si sono dedicati, invece, alla caratterizzazione normativa dei modi generalmente accettabili in cui le parti in conflitto possono bilanciare le proprie rivendicazioni contrastanti in vista di un modus vivendi in grado di realizzare soluzioni di compromesso per specifiche dispute. Il primo tipo di risposta normativa riguarda la risoluzione dei conflitti, il secondo il loro contenimento."
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