Profili giuridici del fallimento nel pensiero dei commentatori

Profili giuridici del fallimento nel pensiero dei commentatori

Allorché, alla metà del XVI secolo, il giurista anconetano Benvenuto Stracca portò a compimento la risistemazione del diritto commerciale nel suo trattato sulla mercatura, una fondamentale sezione del quale era dedicata proprio al fallimento, già da molto tempo la dottrina giuridica si era, misurata con questo fenomeno, ponendosi domande, cercando soluzioni, elaborando costrutti, nozioni, principi e categorie. Risalente è la tradizione di studi che guarda al fallimento dal punto di osservazione dello ius proprium. Lungi dal contrapporsi come mondi autosufficienti e impermeabili l'uno all'altro, ius commune e ius proprium restavano complementari e progredivano entro un gioco dialettico in virtù del quale concetti, categorie e istituti giuridici operavano in osmosi, adeguandosi al continuo mutare delle condizioni sociali, economiche e culturali che dovevano regolare. Se il diritto statutario delle terre e città medievali svolse un ruolo decisivo nella maturazione del diritto fallimentare, allo stesso modo non può essere sottaciuto il contributo che la scientia iuris tra il Basso Medioevo e l'Età moderna fornì a quel processo formativo. Questo volume ripercorre il lungo travaglio subito dalla dottrina dei commentatori intorno ai diversi aspetti giuridici del fallimento, prima che si realizzasse la sistemazione nell'opera De mercatura di Benvenuto Stracca.
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