50 anni con Leonardo. Lucidità e follie attorno all'opera di un genio. Ediz. a colori
Esistono studiosi che si sono appassionati a un artista per tutta la vita e con lui hanno intrecciato un legame indissolubile, un sodalizio. Martin Kemp è tra questi. In diverse occasioni ebbi l'impressione di aver chiuso con lui; pensavo di aver detto tutto ciò che volevo dire e che fosse arrivato il momento di voltare pagina. Questo accadde nel 1981 con la pubblicazione della mia prima monografia, [...] quando percepii il rischio di diventare simile a un attore caratterista che recita sempre la stessa parte. Ripensandoci, mi fa piacere che Leonardo non mi abbia mai lasciato andare e che continui ad avanzare coinvolgenti richieste postume a coloro che si confrontano con lui. Il suo libro racconta cinquant'anni di "relazione" con Leonardo da Vinci: nottate di studio, grandi scoperte, dispute attributive, ma anche l'emozione provata guardando da vicino le opere di un genio unico come Leonardo. Riserva non poche sorprese il mémoir di Martin Kemp. Girando il mondo egli ha incrociato una varia umanità che comprende collezionisti e curatori, accademici accreditati e sedicenti esperti, mercanti subdoli e battitori d'asta sospetti, perché dietro le quinte della storia dell'arte succede di tutto. Le piccole e grandi avventure di Martin Kemp in rapporto alle opere di Leonardo sono avvincenti, raccontate in modo vivace e con l'inconfondibile humour britannico: dal delicato restauro del Cenacolo di Milano, che ha restituito al mondo dettagli quasi invisibili, al mistero del furto della Madonna dei fusi, ricomparsa dopo sei anni a Edimburgo; dalla Gioconda di Parigi, che Kemp ha avuto il privilegio di toccare con mano per un'osservazione ravvicinata, fino alla recentissima diatriba sull'attribuzione del Salvator mundi, oggi ad Abu Dhabi, che ha fatto scorrere fiumi d'inchiostro sui giornali di tutto il mondo. 50 anni con Leonardo si legge come un romanzo.