Henri Matisse. Una seconda vita

Henri Matisse. Una seconda vita

Un mattino di gennaio del 1941, pochi giorni dopo il suo settantunesimo compleanno, Henri Matisse giace in un letto di ospedale e si prepara a morire. La diagnosi - un tumore - non sembra lasciargli scampo. Operato due volte, Matisse sopravvive e, anzi, dà inizio a una nuova, straordinaria stagione artistica, determinata proprio dalla sua malattia. Debilitato, passa molto tempo a letto o sulla sedia a rotelle, e non riesce più a dipingere. Si ingegna allora per "disegnare con le forbici", ritagliando in grandi fogli colorati a tempera delle sagome che poi assembla a collage. Nasce così la tecnica del papier découpé, con cui Matisse realizza le straordinarie opere degli ultimi anni: Jazz, pubblicato nel 1947, considerato il più bel libro d'artista del Novecento. Ma anche Ballerina creola, La tristezza del re e la portentosa serie dei Nudi blu. Con questo racconto Alastair Sooke ci regala uno spaccato della "seconda vita" di Matisse - come egli stesso ha definito i quattordici anni che l'esistenza gli ha regalato del tutto inaspettatamente che si intreccia tra Nizza, i luoghi esotici del suo immaginario e Vence, dove l'artista crea l'ultimo capolavoro, la Cappella del Rosario.
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