Beni comuni urbani
Il volume ripercorre gli sviluppi delle differenti teorie aventi per oggetto i beni comuni, intesi nella loro variante urbana. Quali beni sono considerati "comuni" nei contesti urbani e da parte di chi? La loro gestione collettiva è in grado di determinare dei mutamenti rispetto al difficile rapporto fra amministrazione e cittadinanza? Quali effetti sono in grado di produrre sulla cittadinanza e sulle comunità delle città in cui vengono riconosciuti e gestiti? Questi alcuni degli interrogativi cui il volume intende fornire risposte. Il volume, suddiviso idealmente in due parti, ricostruisce nella prima le caratteristiche dello sfondo appena delineato per poi addentrarsi nei principali approcci teorici sui beni comuni. La seconda parte, di taglio empirico, si basa su casi di studio di due città italiane (Bologna e Napoli), e si propone di analizzare le caratteristiche dell'uso e della gestione dei beni comuni urbani alla luce dei riferimenti tracciati nella prima parte. Cosa sono dunque i beni comuni urbani? Come e da chi vengono utilizzati? Possono, e in che modi, avviare una ridefinizione dei rapporti fra cittadini e amministrazione locale? Quale ruolo ricoprono tali istituzioni nei confronti dei beni comuni urbani? Come possono queste pratiche fondate sull'agire collettivo incidere, in termini più generali, sui regimi democratici locali? Che possibilità consentono di praticare per contrastare i fenomeni politici e le dinamiche economiche alla base dell'attuale crisi? Questi alcuni degli interrogativi dai quali muove la ricerca contenuta nel presente volume e ai quali si è cercato di fornire delle prime, parziali, risposte.