Intelligenza artificiale. Dalla sperimentazione al vantaggio competitivo
“Tutti avremo bisogno di adattarci all’impatto delle nuove tecnologie sul lavoro, che richiedono una maggiore capacità di interpretazione dei fenomeni legati al rapporto tra uomo e macchina”. Dalla Prefazione di Carlo Maria Capè Co-fondatore e Amministratore Delegato Bip – Business Integration Partners Perché Google (oggi Alphabet) nel 2014 ha acquisito DeepMind, pagando 500 milioni di dollari una società che aveva fino ad allora generato fatturati trascurabili? E perché General Motors nel 2016 ha acquisito Cruise Automation, una start-up attiva nel campo dell'Intelligenza Artificiale per la guida autonoma, per una cifra superiore a 1 miliardo di dollari, quando questa non aveva ancora prodotto alcun fatturato apprezzabile? Si tratta di aziende che hanno semplicemente fatto una scommessa o che, piuttosto, hanno compreso in anticipo quale valore avrebbe potuto generare possedere una capacità di indagine in queste tecnologie? I responsabili dello sviluppo delle strategie aziendali devono, non solo, porsi la questione di dove e come investire, ma soprattutto di quando farlo, per comprendere come cogliere i vantaggi competitivi derivanti da una Intelligenza Artificiale. Dunque, quale approccio consigliare a chi si stia ponendo questa domanda? Correre qualche rischio o unirsi ai più prudenti? Oggi più che mai la ricerca di un'opzione strategica deve passare attraverso la verifica prototipale e l'affinamento per iterazioni successive. Questo libro vuole essere un aiuto proprio per quei manager e professionisti: per fornire una base di riflessione comune, per capire di quali strumenti disporre e come rendere operativa un'intuizione, trasformandola in reale vantaggio competitivo.