Per un'ermeneutica della storia. Ontologia e speranza nel pensiero di Ernst Bloch
Il disordine del mondo è crescente. Guerre, terrorismi, migrazioni forzate, razzismi, fanatismi, sconvolgimento del clima e degli equilibri della natura, economia della precarietà e della miseria per gran parte dell'umanità. Perciò molti credono che la storia non abbia senso. Questo libro va nella direzione opposta, argomentando l'idea per cui la storia ha un senso profondo. Si tratta di imparare a riconoscerlo e a vivere di conseguenza. Questo è impossibile senza ritrovare, però, le ragioni valide della speranza. Il grande testimone dell'intelligenza della speranza nella filosofia contemporanea è Ernst Bloch. Egli ha proposto un'interpretazione della storia fondata su un'ontologia pensata secondo quel codice materno dove la materia non è caso e necessità insensata, ma generatività, capacità di dare alla luce forme di vita che sfidano la morte. Sperare in modo critico e responsabile è come seguire una luce che restituisce la vista agli accecati dal conformismo e l'udito ai sordi per indifferenza. Bloch illustra i fattori che promuovono un simile cammino personale e collettivo, sino a mostrare che l'esistenza di ognuno ha a che fare con l'eterno, con un nucleo per ora solo germinale di vita piena che un giorno potrebbe dispiegarsi in una società completamente rinnovata. Non è un paradiso in terra, né il frutto di una provvidenza, semmai è l'esito del risveglio delle coscienze e delle comunità. Al centro della riflessione non ci sono previsioni sull'avvenire o esortazioni all'ottimismo, ma lo studio della forza metafisica, politica e quotidiana della speranza vissuta come saggezza, azione e forma solidale di esistenza. Questo volume è un'esplorazione rigorosa nel pensiero di Ernst Bloch, un viaggio che infine conduce a noi stessi: alla responsabilità di scegliere tra una vita degna e la disperazione.