I valori pubblici della comunicazione sociale
Questo lavoro nasce dall'esigenza di riaffermare la comunicazione come uno dei processi fondamentali di emancipazione sociale, dalla necessità di trascendere i campi di specializzazione che la frammentano in interessi particolari e la confondono con la politica e l'economia dei mezzi, dall'auspicio di vederla ricondotta sempre, da qualsiasi ambito e soggetto provenga, ad un unico paradigma di valori pubblici storici come il bene comune o, per esempio, il diritto alla verità dell'informazione. Tutta la comunicazione operante è intrinsecamente sociale; anche senza averne la vocazione, è sociale negli effetti e nelle conseguenze; e non smette mai di essere sociale quando, e se, assume questa responsabilità. E un processo impegnativo di attenzione relazionale: si realizza concretamente solo come reiterata scelta di valore di una estesa consapevolezza etica di tutto un sistema sociale. Un'etica pubblica della comunicazione sociale consiste nel lasciarsi adoperare per far emergere e considerare, alimentare e diffondere, realizzare e tutelare valori essenziali ad ogni umanità. E non c'è principio etico (bene, giustizia, verità) che si possa dosare diversamente a seconda di cosa, di dove e per cosa si operi nella società, in quanto contesto di vita di tutti. In questo senso, non c'è relazione sociale che non abbia, quando comunica, la responsabilità dell'informazione che veicola, del modo in cui la ostacola e la condiziona, la libera e la sostiene.
Momentaneamente non ordinabile