Banche di frontiera. Credito e moneta sul confine italo-svizzero (secoli XIX-XX)
Qual è stato il processo storico che ha portato all'attuale definizione dei rapporti tra Italia e Svizzera in merito ai flussi di capitali esteri? Il concetto di frontiera può aiutare a inquadrare queste vicende in maniera efficace. Esso non ha un significato univoco. La frontiera non è un dato naturale fissato nel tempo bensì una costruzione, anche simbolica; si trasforma e non scompare; separa ma al tempo stesso mette in contatto. Nell'esperienza europea, è stato spesso messo in evidenza il suo effetto di barriera. Ma la funzione di contatto può talvolta risultare dominante su quella di separazione. Quale, dunque, il reale effetto di un limite politico sui territori di frontiera? La Svizzera, incuneata nel cuore dell'Europa, è un vero e proprio laboratorio per la varietà delle sue aree di confine. Questo volume intende offrire un'interpretazione di come si siano trasformati i rapporti sulla frontiera italo-svizzera a partire dalla metà del XIX secolo, per giungere fino alle attuali sfide della globalizzazione. Al centro dell'attenzione si pongono soprattutto le intense relazioni bancarie e monetarie da sempre poste in essere tra Como e il Canton Ticino, una storia fatta di interessi spesso al limite tra legalità e illegalità, che possono però far luce sull'evoluzione storica della frontiera e dei suoi effetti di lungo periodo.
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