Catania borghese nell'età del Risorgimento. A teatro, al circolo, alle urne
Nella Sicilia del XIX secolo parecchi aspetti della vita sociale e culturale erano appannaggio esclusivo dei ceti privilegiati, e proprio per questo i diversi segmenti delle élite urbane ne fruivano come spazi e momenti esclusivi di incontro e di identificazione. Il volume propone un'indagine che, pur condotta tenendo conto della dimensione regionale, verte in particolare su Catania e si concentra sui tre luoghi fisici e simbolici che più di altri hanno contribuito a quella costruzione identitaria: il teatro d'opera, luogo abituale di esibizione delle aristocrazie urbane e di rappresentazione delle loro gerarchie interne; il circolo, spazio chiuso di formazione di una identità culturale borghese e di apprendistato di pratiche democratiche; i riti della politica, dimensione immateriale al cui interno le prerogative di ceto si trasformano nel corso del secolo nei privilegi di censo. L'arco cronologico si estende dalla prima esperienza costituzionale del 1812-15 agli anni ottanta, periodo in cui l'allargamento dei corpi elettorali, l'accelerazione dei processi di politicizzazione e l'insieme dei nuovi comportamenti collettivi preludono ai nuovi caratteri di una società di massa.