Identity matters. Architettura tra individualismo e omologazione-Architecture between individualism and homologation
Lo sviluppo tecnologico e l'abbattimento dei confini nazionali (in alcuni casi metaforico e in alcuni casi effettivo) ha innescato un inevitabile processo di uniformazione anche delle metodologie di progettazione e dei risultati che ne conseguono per cui ha perso senso parlare di architettura definita, tra l'altro, da precisi caratteri territoriali e geografici. Eppure è innegabile che alcune "mentalità nazionali" sopravvivano anche all'interno del mondo culturale globalizzato. Basti pensare alle architetture di Herzog & de Meuron che, al di là dell'esito formale di volta in volta differente e del successo globale che le contraddistinguono, sono certamente caratterizzate da pragmatismo professionale, rispetto del luogo, attenzione alla scala, rigore ed estrema accuratezza dei dettagli costruttivi; proprietà che indubitabilmente si possono riferire al sistema di valori tipici del complesso di doti morali e intellettuali del mondo elvetico, in particolar modo attinente all'area germanofona della Svizzera. A partire da questa considerazione si è cercato di comprendere, attraverso un lavoro svolto sul campo, qual è il parere di alcuni architetti - selezionati a prototipo di un orientamento di pensiero - sull'argomento riguardante l'influenza dei tratti distintivi delle culture locali sulle modalità di produzione dell'architettura.
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