Come costruire la città del terzo millennio. Un «tipo» di città replicabile in tutto il mondo per ogni classe sociale. Ediz. italiana e inglese
Pier Maria Giordani dimostra, attraverso l’analisi dei progetti realizzati in Sud America, in Asia e in Africa, quanto è descritto teoricamente nella prima parte del libro, in modo scientifico e lungimirante. Il testo è corredato da illustrazioni, render e schemi inediti elaborati dallo studio Recs Architects. “Cerco una alternativa alle migliaia di case identiche, o senza spazi sociali, cercando di immaginare una città in cui, nonostante il livello delle abitazioni sia fortemente economico, la qualità dei luoghi, il benessere di chi vi abita e i servizi offerti sia elevato, in misura molto maggiore degli interventi destinati alla classe media e costituiti da abitazioni più costose. Sono convinto che la vera partita della qualità urbana si giochi un centimetro fuori dalla soglia dell’abitazione: il quartiere o la città può essere simile per ogni classe sociale, dalla più bassa alla più alta, ed è sostenibile economicamente. Non è risultato determinante, nelle sperimentazioni, il valore dell’abitazione, che può variare da poche migliaia di dollari a qualche milione. L’ambiente urbano è maggiormente decisivo ad innalzare il livello della qualità di vita che la singola casa e sono convinto che siano l’infrastruttura e la qualità degli spazi a determinare aggregazione, socialità, sicurezza, cultura e in generale a creare il senso di collettività, al contrario della abitazione che fonda unicamente il suo valore sull’aspetto privato del proprietario. La sfida di questo millennio sarà quella di dare dignità a milioni di famiglie che in questo momento vivono in condizioni non sostenibili, ma sarà anche l’occasione per cambiare le caratteristiche di interi quartieri nati per la classe media nei quali la qualità degli spazi al di fuori della abitazione è ancora legata alla presenza, quando c’è, del solo verde urbano”.