Applicare la IUC. Casi e soluzioni

Per il terzo anno consecutivo, la fiscalità comunale è stata integralmente rivoluzionata, nel tentativo di raggiungere un assetto che permetta ai Comuni di acquisire, per far fronte ai tagli dei trasferimenti statali, una reale autonomia impositiva, pur all’interno di tributi che continuano ad essere caratterizzati da una fortissima impronta statale, in particolare per quanto riguarda la condivisione del gettito dell’IMU. Dopo un 2012 caratterizzato dall’anticipazione in via sperimentale dell’applicazione dell’IMU, che ha introdotto per la prima volta la compartecipazione di un tributo comunale da parte dello Stato, ed un 2013 caratterizzato dalla sostituzione del secondo pilastro della fiscalità comunale – con l’applicazione della TARES al posto dei precedenti tributi sui rifiuti – accompagnata dal balletto infinito della sospensione e poi dell’annullamento del versamento dell’IMU sull’abitazione principale, il 2014 si presenta come un anno in cui i tributi comunali hanno subìto l’ennesimo rimpasto, a fronte dell’introduzione della nuova Imposta unica comunale (IUC), che sta determinando notevoli difficoltà applicative non soltanto per i Comuni, ma anche per i contribuenti. Queste modifiche hanno determinato un costante aumento del carico impositivo legato alla fiscalità comunale, che in molti casi sta diventando difficilmente sostenibile, soprattutto per le attività produttive, e che nel 2014 rischia addirittura di aumentare in seguito all’applicazione della TASI, che costituisce la vera novità della IUC, solo formalmente costruita come una sola imposta, ma in realtà composta dal trittico IMU, TARI e TASI. In questa situazione di estrema difficoltà, in cui le regole per l’applicazione della IUC sono in continuo divenire, il testo si pone l’obiettivo di fornire ai Comuni che sono chiamati a gestire l’imposta, ma anche ai contribuenti che sono tenuti a versarla, le soluzioni alle principali problematiche sollevate dalla nuova normativa, per cercare di garantire un rapporto costruttivo tra le parti del rapporto tributario.