La responsabilità degli amministratori nella curatela fallimentare
L'opera, aggiornata alla recente giurisprudenza, tratta delle problematiche che incontra il curatore fallimentare quando individua nell'operato degli amministratori, dei sindaci o altri organi sociali alcune irregolarità che hanno portato l'azienda ad attivare la procedura fallimentare. Con il fallimento, l'imprenditore viene privato dell'amministrazione del suo patrimonio, che viene assunta dal curatore: costui, dunque, in ragione del suo ufficio gestisce il patrimonio fallimentare sotto la vigilanza del giudice delegato e del comitato dei creditori. La posizione del curatore che agisce in giudizio può variare di caso in caso, a seconda dell'interesse che egli intende far valere e che è correlato, di volta in volta, alle ragioni del fallito o dei creditori e della massa fallimentare. Quando agisce come creditore, sostituendosi alle ragioni del fallito o come avente causa di quest'ultimo, egli si trova nella stessa situazione processuale del medesimo, mentre, quando agisce per la conservazione o l'incremento dell'attivo fallimentare, lo stesso assume di regola la duplice veste di rappresentante della massa dei creditori e del fallito. In appendice si riporta un esempio di statuto sociale, un modello di atto giudiziario, un esempio di relazione del curatore fallimentare e la rassegna di massime giurisprudenziali.
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