Genesi. Canti delle terre divise
Su un'isola dominata da un enorme vulcano, l'Oligarchia sta costruendo una prigione da cui nessun uomo potrà mai sperare di uscire vivo: l'Inferno. I lavori, però, procedono a rilento. Infatti nel cantiere ci sono spesso incidenti mortali e il progetto è quasi impossibile da realizzare senza un misterioso libro di cui l'Oligarchia non è mai riuscita a impossessarsi. Il volume è al sicuro nella bottega del saggio Nielub, che in seguito a una retata è costretto ad affidarlo al figlio Micael e al suo amico Federico. Sfogliando quelle pagine, Federico inizia a scoprire il particolare talento che possiede e l'ambiguo potere che il libro è in grado di esercitare su chi lo legge: in breve tempo, da umile manovale diventa architetto dell'Inferno e viene sedotto dal fascino sinistro dell'antico volume. Ma quando si accorge di aver perso il controllo sia dell'Inferno sia della sua vita, potrebbe già essere troppo tardi: dovrà tentare il tutto per tutto per salvare se stesso e le persone che ama dal mostro che ha creato. A guidarlo, un simbolo e un enigma dal significato oscuro: "Visita interiora terrae rectificando invenies occultum lapidem". "Visita l'interno della Terra e, rettificando, troverai la pietra nascosta". Dopo la trilogia dei canti delle Terre Divise, Francesco Gungui torna con “Genesi”: il primo, imperdibile episodio della saga che ha conquistato migliaia di lettori. Perché è arrivato il momento di capire come tutto è cominciato.
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