Codice del lavoro

Codice del lavoro

Questa nuova edizione del Codice del lavoro arriva in libreria in un periodo nutrito dalla speranza di vincere, finalmente, la battaglia contro la malattia respiratoria denominata COVID-19, che ha provocato irreparabili perdite in tema di vite umane, innanzitutto, ma anche gravissimi danni al tessuto produttivo. Ne ha risentito, ovviamente, anche il mondo del lavoro, che ha registrato un vertiginoso calo del numero degli occupati e una corsa alla riconversione delle attività economiche. Sono mutate profondamente, quindi, le modalità di espletamento dell'attività lavorativa, pubblica e privata, in qualsiasi forma prestata (dall'esercizio dell'industria, all'artigianato, al commercio, alle arti, fino alle professioni). E ciò non solo per la necessità di rispettare le misure di cosiddetto «contenimento», caratterizzate da divieti e limitazioni alle libertà di circolazione e movimento, ma anche per l'esigenza di adattamento dei tempi e degli stessi luoghi di assolvimento della prestazione lavorativa, come è testimoniato dalla diffusione esponenziale del ricorso al cosiddetto smart work, la cui disciplina normativa è ancora ben lontana da un soddisfacente assestamento. Lo strumento utilizzato per governare i repentini mutamenti dell'emergenza da affrontare, come era naturale attendersi, è stato quello del decreto-legge, che la nostra Costituzione mette a disposizione dell'Esecutivo per adottare, appunto in casi straordinari di necessità e di urgenza, provvedimenti aventi valore di legge ordinaria, sottoposti alla successiva approvazione parlamentare. Ne è seguito un profluvio normativo, caratterizzato anche da repentini cambiamenti di rotta, tali da rendere necessario il mantenimento, nella sistematica del Codice del lavoro, di una parte autonoma dedicata al cosiddetto «lavoro in emergenza», allo scopo di offrire agli operatori pratici, prima ancora che agli studiosi del diritto, il catalogo delle disposizioni che più direttamente hanno inciso sulla disciplina del rapporto di lavoro, pubblico e privato. In questo panorama, pur in continua evoluzione, rilievo centrale assumono, tra i tanti, oltre ai decreti legge di cui si è dato conto nella precedente edizione, il D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza), convertito in L. 17 luglio 2020, n. 77; il D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia), convertito in L. 13 ottobre 2020, n. 126; il D.L. 28 ottobre 2020, n. 137 (Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19), convertito in L. 18 dicembre 2020, n. 176; il D.L. 14 gennaio 2021, n. 2 (Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021), convertito in L. 12 marzo 2021, n. 29, che ha fissato, allo stato, al 30 aprile 2021 il termine finale dello stato di emergenza dichiarato dal Governo; il D.L. 13 marzo 2021, n. 30 (Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena); il D.L. 22 marzo 2021, n. 41 (Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19).
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