Alzati fanciulla. Talità Kum
"Talità Kum, Alzati fanciulla", versetto evangelico che si riferisce a uno dei miracoli di Gesù (non la famosa resurrezione di Lazzaro, ma un analogo episodio, senz'altro meno noto, che vide protagonista una ragazza) è il leitmotiv che percorre l'intera raccolta. I nove racconti hanno infatti per protagoniste donne dimenticate, cresciute con il peso dell'inadeguatezza: non sono mai abbastanza belle, abbastanza intelligenti o ricche. Fin da giovani sembrano dover elemosinare quell'affetto che ad altri è elargito con naturalezza, con generosità e finiscono quasi sempre con il ripetere, come in una maledizione dal sapore antico, gli errori delle madri. Sono donne a volte strappate dalla loro terra d'origine, quel Veneto che riemerge dalla memoria come una terra d'altri tempi, popolata di gente volenterosa e solidale; con grande lucidità, attraverso il ritratto di personaggi vividi e struggenti, l'autrice fotografa il passaggio da una società prettamente contadina ad una a vocazione imprenditoriale, che sembra perdere la sua innocenza man mano che acquista potere: i soldi, i "schei", soli sembrano valere le fatiche del vivere. C'è chi, inevitabilmente, rimane schiacciato da questa logica; altri, come le eroine che popolano questi racconti, riescono a riscattarsi da un destino che pare segnato, a superare la propria fragilità, dettata il più delle volte dal senso di colpa, e, finalmente, a rialzarsi.
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