La verità è dei morti
"Sono morto. Il tempo, ormai, non ha più senso. Che cosa mi sia successo per giungere 'qua', non lo so. Non so nemmeno più chi sono, anzi, chi ero. A proposito, dove sono? Dicono che quando si muore si vede un tunnel e poi la luce. Niente di tutto ciò. Dicono anche che con lo spirito si possa vedere il proprio corpo morente 'dall'alto', ma non è successo nemmeno questo. Ad attendermi 'al varco', poi, non ho incontrato i miei cari defunti o il mio angelo custode, anzi, sinceramente, non ho assolutamente sentito il trapasso. Il senso di pace verso 'questa nuova vita'? Niente di niente. So solo che sono cosciente di non essere più vivo, perché lo sento". Questo è l'incipit del nuovo romanzo di Stefano Sirocchi. La storia ha come protagonista Azaleo, l'anima di una persona appena defunta che si ritrova nell'aldilà e dovrà percorrere un viaggio verso una nuova consapevolezza di esistenza. Per fortuna nel percorso incontrerà spiriti guida che, anche raccontando la loro storia, lo aiuteranno nell'impresa e lo porteranno verso l'incontro fatidico di quest'avventura, quello con suo figlio. La cosa però non sarà così semplice, perché questi personaggi risulteranno alquanto strani, ma essi saranno l'unico appiglio del protagonista visto che si ritrova in un 'mondo nuovo' senza corpo e senza ricordi, e non è poco! Quale sarà il filo rosso che legherà Azaleo a questi incontri? Quale sarà il legame con la vita precedente? E soprattutto, chi sarà suo figlio?