Tutti i bidoni di Galliani
Nel 2007 il Milan si laurea campione del mondo ed è primo tra le squadre europee. Nel 2011 i rossoneri conquistano lo Scudetto e la Supercoppa di Lega. Poi, solo delusioni: campionati mediocri, figuracce in Europa, conseguenti discesa libera nel Ranking Uefa e crollo nella classifica IFFHS, quella dei migliori club del pianeta, dove persino una squadra cipriota è davanti al Milan. Fosse successo al Real Madrid, al Barcellona, al Bayern Monaco, al Chelsea o alla Juventus, l'intera dirigenza sarebbe rimasta saldamente al proprio posto? Probabilmente no. Galliani, invece, continua ad essere l'amministratore delegato rossonero. Incriticabile, incorreggibile, intoccabile. Eppure, gli errori di mercato dall'amministratore delegato, negli ultimi anni, non si contano. I bidoni arrivati superano di gran lunga i campioni. La politica dei parametri zero dagli stipendi faraonici ha prodotto bilanci ancora in perdita. La sola partecipazione alla Champions è ormai un miraggio, il Meazza semideserto non fa più notizia. L'unico primato rimasto al povero diavolo, oramai da parecchie stagioni, è quello degli infortuni. Non è vero che il Milan non vince più nulla perché spende poco. I calciatori rossoneri sono i più pagati in Serie A dopo quelli di Juventus e Roma. I loro stipendi non sono così diversi da quelli dei migliori club europei. Solo che loro conquistano trofei, il Milan non più.
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