I padron de la Melunèra

I padron de la Melunèra

Un tempo c'era la consuetudine di coltivare zucche, angurie e meloni negli appezzamenti prospicienti le strade o lungo le rogge. Si rabberciava una capanna di frasche con la tettoia ruggine, quattro tavolini con le seggiole spaiate e la porta sempre aperta. Da lì il padrone, in piedi, fingendo di tagliare una fetta di luna per un soldo, adescava il viandante di passaggio: 'Buon giorno a sua signoria, venga a sedersi che stiamo un poco in compagnia; è fresca, friabile, si mangia, si beve e ci si lava la faccia... a fregamusone'. Nondimeno, quando qualcuno si sbraccia per averla vinta o per giocarti un brutto tiro, gli si dice: 'Costui è come il padrone della melonera, che vuol fartela intendere sempre alla sua maniera...' E intanto il mondo gira, e tutti i giorni si fa sera... la luna distende il suo velo e tutto si confonde; il mondo miscredente, sempre più zoppicante, pian piano si risveglia con qualche vagabondo... sempre più intraprendente.
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