Il diario strappato

Il diario strappato

Sono gli anni della grande crisi economica dei primi decenni del duemila, della disoccupazione giovanile record, della chiusura delle fabbriche, dei drammi individuali di chi ha perso tutto, lavoro, casa, famiglia. Se foste una persona che si è venuta a trovare in condizioni di indigenza, se trovaste il piano di un omicidio, se capiste che questo piano anonimo è opera di una persona facoltosa, non avreste la tentazione di ricattarne l'autore per ottenerne denaro e ritrovare l'antico status? E il caso di Rinaldo: perso il lavoro, con la famiglia a rotoli, vive come senza tetto; nasce un gioco pericoloso che si conclude con una serie di colpi di scena. Certe analogie tra la vita dell' autore del diario e la propria rievocano in Rinaldo ricordi dei momenti più intensi: i difficili rapporti con la moglie, la morte del figlio handicappato, la separazione, il licenziamento; questi ricordi, insieme a fatti e personaggi emblematici del periodo di crisi, a tratti prevalgono sulla storia 'gialla', quali veri protagonisti del racconto. Non mancano temi quali l'obiezione di coscienza dei medici, l'arrivismo, il culto del denaro, l'assurdità di certe leggi, l'insofferenza per i diversi, l'amicizia.
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