Dada la peruviana
Gregorio, un attempato intellettuale, visita periodicamente l'amico e coetaneo Bernardo per esercitarsi al gioco degli scacchi, abilità nella quale primeggiano entrambi. Uomini dal corredo psichico raffinato e non privi di bizzarrie caratteriali, intrecciano i loro saperi e incongruenze avvantaggiandosene entrambi. Avviene che Gregorio accolga e nutri un'appassionata relazione con una giovane peruviana, evento tumultuoso che, pur privo di connessioni accertate con la realtà reale, è talmente credibile e particolareggiato da sconvolgergli l'esistenza. Vengono inoltre ad affliggerlo curiose aggravanti, nel senso che prende come vere circostanze e persone invece fittizie; sono i vari individui che si avvicendano per abitare dentro uno stesso corpo, quello dell'amico Bernardo. In aggiunta patisce il disagio di singolari distorsioni temporali. Sono forse i sintomi di un'insidiosa malattia mentale? Il protagonista di questa storia si agita attraverso numerosi livelli di consapevolezza, sempre incerto se viva o sogni la straordinaria fortuna amorosa nella quale è incorso, mentre si dipana la più pittoresca fra le follie senili. Una narrazione veramente stimolante, uno strumento per sondare gli estremi dell'intricata condizione umana e approfondire la riflessione sul rapporto, assai sfuggente, che intercorre fra quanto è reale e quanto è invece immaginato.
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