Il mulino della ciabatta
"... la storia continua, perché la natura, come per incanto, si è risvegliata! Il sole uscì dalle sue stanze e il suo calore asciugò, come per magia, i vestiti di chi era vestito, ed asciugò chi non era vestito. Sbucarono allora da ogni parte di quel piccolo mondo, che sembrava assopito, uomini e donne con carri di campagna trainati dalle mucche; poi capre, caprioli, lepri, ed ogni sorta di animali per recarsi sotto la grande Quercia per aiutare a riempire i sacchi e i carri di Ghiande da portare ai Maiali. I quali non credevano a questa provvidenza, ma produssero tanto concime che venne sparso nel Campo dove era stato seminato il grano. Il quale, dopo aver ricevuto il concime dei Maiali ed anche la pioggia, fece crescere immediatamente il frumento che venne raccolto in grossi covoni e subito portato nell'aia dove fu battuto e separato dalla pula e dalla paglia. Vi fu una gara di solidarietà mai vista in quella zona tra persone e animali per sfamare quanti soffrivano la fame. Intanto le mucche con i loro carri portarono i sacchi ripieni di grano al Mugnaio, il quale, avendo ricevuto come un fiume, l'acqua del Canale della Borella dopo il nubifragio, era in grado di macinare il grano in grande quantità..."
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