La parabola del seminatore
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati (Vangelo secondo Matteo). Matteo, nel Vangelo, ci insegna che il pianto è sofferenza per gli ostacoli posti al mondo all'adempimento della volontà di Dio. La crescita e il progresso di un uomo, dipendono dalle prove, che nel corso della vita, deve affrontare: le avversità. Esse possono essere molte: la tristezza, la malattia, il dolore, la perdita di una persona cara (morte o fine di un'amicizia), l'insuccesso scolastico e lavorativo. Spesso non siamo noi a fallire, ma le scelte sbagliate, a volte dipendono dalle decisioni degli altri e dalle loro parole e azioni. La sofferenza è una conseguenza, magari, potrebbe essere una prova che il Padre Celeste vuole che venga da noi vissuta come esperienza istruttiva: il destino. Le avversità, essendo una parte caratterizzante della vita, inevitabili, ci pongono davanti al problema in modo diretto e personale: spetta ad ognuno di noi scegliere il modo migliore per affrontarle. Affrontando le difficoltà alcuni uomini si lamentano e s'incattiviscono. La reazione è soggettiva: formano il carattere di una persona. Ci troviamo in circostanze dove è usuale sentire domande come:" Perchè a me? Cosa ho fatto di male per meritare tutto questo?". Vivendo sotto la forza dominante del Signore, il quale, vorrebbe che noi potessimo affrontarle nel migliore dei modi, iniziando a modificare il modo di pensare.
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