Sono figlia di genitori gay
"Sono figlia di genitori gay" è tratto dal diario immaginario di una diciottenne, Iscia, che racconta il suo bisogno struggente di famiglia naturale. Con il linguaggio semplice e diretto della narrazione la ragazza reclama il diritto inalienabile alla felicità, un diritto che le è stato negato privandola della mamma. La tenerezza non è neutra, scrive Iscia, ma prende la forma del corpo di un padre e quello di una madre quando si amano tra loro spendendo le proprie vite uno per l'altra. La famiglia naturale non si può sostituire con dei "tarocchi" perché è la sola realtà a garantire la sopravvivenza della vita umana nelle preziose e insostituibili differenze del maschile e del femminile.
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