Il passo dell'oca
Traendo, inizialmente, spunto da vari fatti di cronaca, ne "Il passo dell'oca" l'autore va oltre gli episodi reali, quasi dimenticandoli e, anzi, alterandoli volutamente, per analizzare, invece, le nevrotiche contraddizioni della nostra società, strumentali e funzionali all'esistenza stessa del potere. Così, la giustizia, ancora una volta, quale mezzo raffinato dello Stato per affermare la propria supremazia. E la logica e le azioni del Governo - materializzazione del concetto di Stato, com'è qualsiasi Governo; ma, questo, cosiddetto "democratico", nato, per ironia della sorte, da chi fece della lotta al regime fascista la sua bandiera e ragione di vita - non appaiono meno ciniche e malvagie di quelle dell'organizzazione criminale che esso stesso pur combatte in nome del popolo, in nome di principi considerati sani perché comunemente accettati. L'elaborazione artistica non risulta fine a se stessa.