L'empietà di Socrate
"Alla Commissione, incaricata di vagliare le candidature e di assegnare l'annuale premio Areté, era giunta una curiosa segnalazione; secondo l'anonimo autore del messaggio, il premio avrebbe dovuto essere assegnato a Socrate: com'è noto l'Accademia vuole premiare, anche con una consistente somma di denaro, chi si sia distinto per i suoi meriti nei confronti dell'umanità intera; so bene che viene scelta una persona vivente, ma non vi sembra giusto, anche dopo tanti secoli, testimoniare a Socrate la gratitudine per i doni immensi, che ha elargito a tutti noi? E non lo dico soltanto perché Socrate ha pagato con la vita il suo amore per la verità e la sua fede filosofica, ma perché Socrate ci ha insegnato l'arte della maieutica e dell'ironia e, credetemi, oggi c'è veramente bisogno di riscoprirla; e non sono forse maturi i tempi per esortare gli uomini a riscoprire il 'daimon', la forza e la voce divine, che ci spingono a superare i limiti di una 'ragione' putrida e ormai stantia?"
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