Lupercalia
"Lupercalia" è un'opera teatrale scritta trasportandosi indietro nel tempo, con una ricostruzione attenta della mentalità popolare antica. Opera appassionante e triviale come era il pubblico dell'Urbe, privata dei perbenismi moderni, apre una visione diversa della storia come abitualmente ci è stata tramandata. Usi e pensieri sono diversi dal concetto odierno legato alla cavalleria romantica. In "Lupercalia" domina il concetto del possesso maschilista e della virilità della spada contrapposto alla ragione ed al sentimento femminile. La storia di Silvia, della sua persecuzione, della sua amica-cugina Anthò che la protegge, del re usurpatore Amulio forte e privo di scrupoli che rimane imprigionato nel suo stesso personaggio dal quale non può più uscire, fino alla storia di Romolo e Remo ladri e spergiuri, ma determinati e leali verso i propri ideali ed alla fondazione delle prime due città . Sangue, onore e brigantismo, amore filiale, brame e rivalità si intrecciano con un destino già predeterminato dal Fato e dai capricci degli dei che entrano ed escono nella storia incuranti delle conseguenze che hanno sui mortali.