Prigioni e donne
Arturo Salvatori è un agente assicurativo che vive nella piu' totale pace piccolo-borghese: ha un ufficio suo, fa buoni affari, è innamorato della fidanzata Isabelle, ha una efficiente e procace segretaria. Ma la giovane collaboratrice ha anche le mani lunghe e Arturo finisce condannato a tre anni per truffa. Da questo momento inizia per lui una vita completamente nuova. Piu' che la mancanza di libertà personale o i disagi dei luoghi di pena (che anzi sono descritti come residence bene ordinati) a tormentare Arturo è la ricerca di sé stesso. Un'operazione dolorosa che, quand'era libero, non aveva mai neppure immaginato di compiere. Le sue donne (la madre, Isabelle e la segretaria Mary) non lo abbandonano e lo seguono da vicino. Altre si aggiungono nel corso della detenzione, come la poliziotta Amanda o la mulatta Fatima. Sono proprio i rapporti con questo ampio gineceo a determinare l'evoluzione della personalità di Arturo, sino alla totale trasformazione rispetto all'uomo che era entrato in carcere. (Giuseppe Pederiali)
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