Il segreto di Giulio Cesare
Il racconto che vi accingete a leggere, sia pur romanzato, si riferisce ad una serie di fatti veramente accaduti. Il suo suggeritore involontario non ha mai osato scrivere nulla in proposito: vuoi per l'alto ruolo accademico svolto sino a pochi anni addietro, vuoi in virtù dell'insolita circostanza (davvero inusuale per uno accreditato studioso) in cui egli è venuto a conoscenza di quanto, in massima parte, vi apprestate a leggere. Era l'anno 1956, il giorno 15 del mese di marzo, a 2000 anni esatti dall'uccisione di Cesare ed il Professor D.F., all'epoca giovane ricercatore con il pallino delle sedute spiritiche, attraverso un accreditato medium, riusciva a mettersi in contatto con un misterioso individuo contemporaneo di Cesare, ma ignoto ai libri di storia. Costui, o per meglio dire lo spirito di questi, esprimendosi, prima in una lingua incomprensibile, poi in greco e finalmente in latino, aveva parlato, data la situazione, in maniera frammentaria ed approssimativa delle vicende che hanno ispirato questo racconto. Su Roma gravava, come un'ipoteca, la più tremenda delle profezie.
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