Avrei voluto chiamarti papà

Avrei voluto chiamarti papà

La strage di Capaci segnò una profonda ferita nel cuore degli italiani e contribuì, con altri tragici eventi, a definire il 1992 come "anno nero" della recente storia d'Italia. Dopo la forte destabilizzazione sono però stati in molti a rialzarsi, a dire "NO", a cercare una strada per "fare qualcosa". I risultati ottenuti nella lotta alle mafie negli anni successivi, firmati anche dalla società civile, ne sono la prova. E al risveglio delle coscienze sopite si sono aggiunti gli innumerevoli messaggi di affetto, di gratitudine, di sofferenza condivisa e... i sogni, si sono aggiunti anche i sogni. Questo libro ne descrive uno, grande e forte, così intenso da sembrare vero... e, forse, lo è! È il sogno di una bambina che, vent'anni dopo aver "trovato" il suo papà, ha deciso di scrivergli una lettera, una lunga lettera che purtroppo lui non potrà mai leggere. È il sogno di chi ha ritrovato la speranza e la forza di simili sentimenti quando non li credeva più possibili. È un sogno, una lettera, ma soprattutto una riflessione intima e personale su uno dei più grandi personaggi della nostra storia contemporanea.
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