Le mattonelle di Pulcinella. Ovvero una dissimulazione in forma di rapsodia
Intorno a Pulcinella tanto è stato scritto, detto e rappresentato, tuttavia è da ritenersi che ancora si possa (forse si debba) trattarne. Tanto poiché Pulcinella, come già da tante fonti autorevolissime osservato, è maschera affatto peculiare. È una maschera che i testi scritti e il teatro, la pittura, la musica, la danza hanno disegnato con un (non) carattere tipico: Pulcinella non ha un ruolo fisso e non ha una collocazione nello spazio e nel tempo esclusiva. Siffatta peculiarità determina che le forme di rappresentazione del nostro, nelle varie modalità artistiche espressive, siano più che plurime e mai esaurite. Cosicché si propone il sempiterno acerrano, colto dal disegno delle tinte sognanti della ceramica in mattonella, a comporre un ideale murale dove sono messe al sole, come panni colorati appesi alle forcine, varie delle sue tante vite e dei suoi pensieri e perciò alcune delle varietà (o del Varietà) dell'umanità.
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