Sessantaseimila parole
Sessantaseimila parole: sono molte o poche per descrivere la vita? Maurizio Granja le trova adeguate per un decennio maschile speculare all'adolescenza, nella crisi di identità a 360° per tutti, dopo la boa dei cinquanta, pur con differenze individuali. Egli, senza pretesa di inventare nulla, individua però i punti frequenti in cui la corda può spezzarsi, e le persone a rischio di farlo e/o di subirlo. Ammettiamo pure che siano casi oppure soggetti estremi: ma chi di noi, leggendo, è sicuro di non incontrarli mai nella vita? O di non comportarsi così per un solo momento? Come disse Terenzio 22 secoli fa "Nulla di umano mi è estraneo e, anche per questo, nulla è perduto per chi sappia vivere, nel senso più ampio del termine."
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