Giuda. 3.
L'ombra di Chuck Cunningham torna e reclama vendetta sulle pagine del terzo volume di G.I.U.D.A. Ispirati dagli eroi di quella apparentemente innocua mitologia catodica che è Happy Days, i disegnatori di G.I.U.D.A. compongono un mosaico di brevi narrazioni illustrate, dal titolo "Milwaukee mi ha rubato", che smascherano e svelano i tratti nascosti dei protagonisti. Eliminata l'aura sterile della finzione televisiva, i nuovi interpreti della serie tv non vivono più la spensierata quotidianità dell'easy-life americana, ma appaiono come attori di seconda fila, malinconici e crudeli. Spettatori del destino cui vanno incontro Fonzie, Richie, Potsy, Ralph e tutti gli altri sono due indigeni americani, padre e figlio, eredi della cultura primigenia dell'America, che in un dialogo da teatro dell'assurdo, tra battute sospese e piccoli conflitti domestici, sembrano essere gli unici in grado di poter afferrare il senso della realtà: "Tante cose sembrano non esistere. Ma invece esci, e te le incontri. E ti cambiano la vita", conclude uno dei personaggi.
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