Giallo in corso
Ulderico, quarantenne docente di filologia, vive con un cane, Schopenhauer. A Cefalonia incontra Hélène, impegnata in una tesi sulla cristianizzazione della Provenza, che gli mostra una piccola pietra trovata sulla riva: c'è incisa una croce e il segno di una donna velata. È forse un ciondolo sepolto da un antico terremoto e dimostrerebbe che l'isola fu evangelizzata da Maria Maddalena e dai discepoli di Gesù prima della Provenza. Decidono di recarsi nel duomo di St. Maximin a documentarsi. Mentre esaminano il sarcofago della Maddalena, nel buio qualcuno punta una pistola alla nuca della ragazza. Il colpo va a vuoto grazie a Schopenhauer. Denunciato l'accaduto alla géndarmerie, partono per l'Italia, ma due uomini chiedono loro di accompagnare una donna al porto di Marsiglia. Qui Hélène viene rapita e trasportata su una nave. Questo l'antefatto. Si snoda allora, tra Francia, Liberia, Taiwan, una storia movimentata, gestita da un clan cinese di spietata crudeltà, implicato in un traffico internazionale di diamanti: colpi di scena, fughe, ritrovamenti. Ulderico ed Hélène sono, alla fine, di nuovo sulla spiaggia di Caminia, innamorati ed ormai al sicuro. Così almeno sembra...
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