E se il mostro fosse innocente? Controinchiesta sul processo a Brega Massone e sulla clinica Santa Rita
Nel giugno 2008 scoppia il caso giudiziario della clinica Santa Rita e del dottor Brega Massone, e lo scandalo mediatico della "clinica degli orrori" e del "mostro": il chirurgo è accusato di avere inutilmente operato 86 pazienti per ricavarne un profitto personale. Nell'ottobre 2010 il tribunale di primo grado lo condanna a 15 anni e 6 mesi per falso, truffa e lesioni dolose. Tutti d'accordo, quindi, dalla magistratura ai media alla società civile. Tuttavia un'attenta lettura delle carte del processo solleva molti interrogativi. Le consulenze mediche dell'accusa presentano importanti lacune, eppure sono quelle della difesa a essere ritenute "inattendibili"; nonostante l'aspro scontro scientifico, il tribunale non ha disposto una perizia super partes; lontane dal fornire prove di reato, le intercettazioni telefoniche sono servite a tracciare una disamina psicologica negativa dell'imputato, con evidenti forzature interpretative. In più, la vicenda che ha dato avvio alle indagini - una relazione della Asl di Milano - si rivela contraddittoria e inspiegabile nei suoi successivi sviluppi. Basterebbe questo a far nascere un ragionevole dubbio, ma le carte contengono molto altro.
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