In absentia
"Quando ero piccolo vivevo in un paesino di vecchi palazzi dai muri incrinati, come i sogni dei suoi abitanti, ma dal mio balcone si vedeva il mare. Il sole si specchiava sull'acqua al tramonto e questa scintillava dello stesso azzurro dei miei occhi. Adesso, adulto, se mi affaccio dal balcone dell'appartamento di Jenny, in questa grande città di cemento, vedo un enorme palazzo grigio pieno di luci uguali, grida e rumori& uguali. Quando guardo le anime disperate che boccheggiano apatiche dalle finestre i miei occhi divenuti pallidi si specchiano nei loro, non un colore o un riflesso, solo un vacuo grigio, come il palazzo. Non ricordo più il colore del sole al tramonto, adesso si perde tra le torri di cemento in un cielo verde e viola colorato dai vapori della zona industriale. Non ricordo il movimento malinconico delle onde, ma in questo mare di macchine e gente si ricrea lo stesso moto perpetuo e sempre uguale, triste e un po' ipnotico, del mare in primavera." (E. Amendola)
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