Il principe di Condé
Il principe di Condé: Il Principe di Condé, racconta Manzoni ne I Promessi sposi, dormì profondamente la notte prima della battaglia campale, tranquillo, perché "aveva già dato tutte le disposizioni necessarie, e stabilito ciò che dovesse fare, la mattina". Non altrettanto Don Abbondio: vittima del timore e dell'insicurezza, i suoi sonni sono agitati. Al risveglio, il malcontento gli impedirà di mettere in campo le risorse che pure sono alla sua portata. E un monito rivolto a tutti coloro che non vogliono rinunciare a cogliere un senso nel loro lavoro. Donne e uomini, segretarie e amministratori delegati, operai, impiegati e dirigenti: tutti in fondo, allo stesso modo, con lo stesso impegno e con la stessa dedizione lavoriamo. E tutti, nonostante il pesante clima che non di rado inquina l'ambiente di lavoro, nonostante indebite appropriazioni dei frutti del nostro affannarci, nonostante gli altri non capiscano chi siamo e cosa stiamo veramente facendo, nonostante tutto, desideriamo che il nostro lavoro abbia senso, per noi e per gli altri. Per questo tutti, anche sottraendo in apparenza tempo al lavoro, dovremmo saperci fermare, dedicandoci alla lettura di romanzi. Leggendo romanzi allentiamo la tensione, permettiamo alla nostra fantasia di viaggiare altrove ma, allo stesso tempo, siamo stimolati a vedere con sguardo diverso la realtà che abbiamo quotidianamente sotto gli occhi.
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