Morti bianche. Diario dal mondo del lavoro: infortuni, malattie, come cambia la vita di chi ne rimane coinvolto, cosa fanno i sindacati e che ruolo svolge la politic
"Vi consiglio di non leggere il libro: 'Morti Bianche'. E un libro pericoloso. Le testimonianze dei famigliari delle vittime sul lavoro, assassinati sul lavoro, sono così sconvolgenti che dopo non sarete più gli stessi. Dopo, se vostro padre, figlio, fratello. Se vostra madre, figlia, sorella si recheranno al lavoro conterete le ore che vi separano dal loro ritorno. Forse, vi verrà spontaneo chiedergli di accompagnarli, per proteggerli. Quando una persona muore, la parola più usata è fatalità. Quando una persona muore, l'aggettivo più usato è tragico. Tragica fatalità. 1.300 tragiche fatalità ogni anno, cinquantamila invalidi ogni anno. Migliaia di famiglie sul lastrico, vedove con figli piccoli da educare, sfamare, amare trattate come delle questuanti. Liquidate con qualche migliaio di euro. Questo libro è il seguito di "Schiavi Moderni", un libro che descriveva lo sfruttamento totale delle persone, ma le lasciava in vita. "Schiavi Moderni" era un libro ottimista. La sera, con pochi euro, senza pensione, senza un'idea del futuro, si tornava comunque a casa con le proprie gambe. Forse anche "Morti Bianche" è un libro ottimista. Il proprietario della Umbria Olii, dove sono morte quattro persone in un'esplosione, ha citato le loro famiglie per 35 milioni di euro per i danni causati allo stabilimento. E la nuova via del capitalismo italiano, assistito dallo Stato e supportato dai sindacati. Del lavoratore, come del maiale, non si butta via niente." (Beppe Grillo)
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