Passi cigolanti

Una raccolta di dieci racconti che alterna storie ironiche e storie drammatiche, come la doppia faccia di quella medaglia che è la vita. L'autrice "gioca" con i fatti che ci rivela. Le parole si animano e diventano un tutt'uno con quello che offrono: non solo segni di un sordo alfabeto ma pugni o carezze che scalfiscono l'anima. I racconti racchiusi qui in volume potrebbero definirsi delle vere e proprie "fattografie", cioè fotografie di fatti, rappresentati con stile vivido, tanto da riuscire a vedere quello di cui la scrittice ci dice. Tra il dire e il cercare di dire, nel modo più chiaro e plausibile, l'autrice sceglie la strada più erta, più difficile: quella di dare al lettore la possibilità di pensare di risolvere la questione più antica del mondo, cioè quella di decifrare ciò che sta dentro le parole, che altro non sono che dei neri simboli significativi. Insomma nasconde surrealisticamente - il recondito significato che le sta più a cuore: celare a se stessa e agli altri la semplicità, l'ovvietà di coloro che credono che tutto sia semplice, prevedibile. Questo persino nella lingua criptica, ma oggi assai usata, degli sms. Un libro piccolo e assai complicato in cui si passa dal racconto alla favola, proprio quella che ci piaceva ascoltare quando eravamo bambini e, alla persona che ce la leggeva - mamma, nonna o tata che fosse - dicevamo, sussurravamo, pregavamo di leggercela ancora e ancora e ancora.