Della fotografia. Concettuale fotografico. Attraverso gli estremi: Donato Fusco e Don McCullin
Nell'epoca della tecnologia, il campo della riproduzione si sottrae alle arti figurative, alla pittura e alla scultura con la conseguenza che in esse d'ora in poi sarà il pensiero a creare l'immagine. Invece, nell'arte fotografica, l'immagine crea il pensiero. È la filosofia a distaccare la fotografia dalla riproduzione, fino a farla divenire la sua arte eletta: qui vive l'opera dell'artista fotografo e del suo Significante Artistico, indomabile, astuto, soffuso, supplicante, altero, guitto o tragico. Il saggio "Della fotografia. Concettuale fotografico" di Sergio Bevilacqua, sociologo dell'arte, spiega che non c'è arte che celebra meglio il concettuale di quella che non ha altro da dire che il concetto e che questa è la grandezza della fotografia, la sua speciale familiarità, capace di portarti per mano, tragedia o commedia, verso l'importanza del concetto. Agli estremi dell'asse delle emozioni, ai poli estetici della fotografia evocativa e della fotografia invasiva, Bevilacqua presenta maestri di questi pathos: Donato Fusco e Don McCullin. Agli estremi dell'asse delle semiotiche, altro canone della fotografia e dell'arte, l'autore tornerà con un prossimo saggio.
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