Parto
E la ricerca del senso della vita il motivo dominante di questa silloge di poesie di Inès Hoffmann, proposta nella versione in Italiano del poeta Marco Scalabrino che, fedele al testo in lingua portoghese, con un linguaggio ora visionario, ora perentorio, ora velato di malinconia, ci introduce nelle profondità dell'anima, nel disordine della mente e nell'innocenza del cuore. L'autrice sceglie l'esilio, l'autosegregazione per sfuggire all'angoscia dell'esistere, si rifugia nella solitudine. Lontana dal consorzio umano e dal clamore del mondo, spia la vita che scorre al di là del muro e non vive. Il vagheggiato spazio di libertà si rivela un labirinto nel quale gli specchi della paura riflettono i fantasmi che si levano con le loro dal fondo buio dell'inconscio. In questi versi c'è il travaglio di chiunque si confronti con il tempo e con la vita. Un viaggio alla ricerca di se stessi, gli occhi, il cuore e la mente abitati dallo spasimo del ritorno.
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