Giavanesi (I)

Giavanesi (I)

I giavanesi è un romanzo ambientato nella Provenza degli anni Trenta, quella delle vecchie miniere di piombo e argento in cui si condensa quella fauna poco raccomandabile costituita dagli immigrati di mezzo mondo. Sono tedeschi che fuggono la Germania nazista, russi in rotta con il padre dei popoli, spagnoli con l'odio dei falangisti, italiani già stanchi di Mussolini, ma anche croati, polacchi, armeni, cinesi e arabi. Per la Francia sono tutti "giavanesi", una masnada arrivata da chissà dove, e le baracche in cui vivono diventano semplicemente l'"isola di Giava". Il romanzo si snoda tra il fondo della miniera e il mondo in superficie in cui si fa di tutto per tirare a campare, tra il bordello di Estève e l'osteria di madame Michel, tra i gendarmi col chepì e le frane che accoppano. I protagonisti sono fuggiaschi, migranti, banditi per i paesi da cui scappano e miserabili per quello in cui migrano; biografie impazzite di un'Europa che si avvicina al baratro.
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