La città degli uomini d'oggi
"Negli anni dei miei studi universitari, in quei vituperati anni '80, al Politecnico di Milano, di Edoardo Persico non parlava più nessuno. La facoltà d'architettura era salda nelle mani di allievi opachi di Aldo Rossi. Analisti urbani col piglio scientifico, intellettuali coltissimi e freddi, progettisti noiosi. Persico lo ritrovavo, di sponda, nelle pagine di Bruno Zevi, nei suoi articoli per "l'Espresso", nei suoi saggi sull'architettura moderna in Italia: devo insomma a un critico romano la curiosità per un pensatore napoletano che, dopo aver vissuto a Torino, decise di abitare proprio nella mia città, a Milano, dove lasciò le sue opere più importanti: dall'installazione in Galleria per il Plebiscito del 1934 all'allestimento del negozio Parker, fino - il suo vero capolavoro - alla costituzione di una rete di relazioni con artisti, scrittori, architetti, che avevano come luogo cartaceo la rivista "Casabella", della quale era, dal 1931, direttore assieme a Giuseppe Pagano." (Gianni Biondillo)
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