Il gioco della verità
In questa corposa raccolta di racconti, Carraro prosegue il suo cupo affresco della piccola-borghesia romana; e lo fa con il suo consueto realismo. L'autore dà voce in maniera così mimetica al malessere della Roma periferica, ormai emancipata dalla condizione borgatara, ma nuovamente invischiata nei guasti e nelle "torture" di un benessere che in realtà è solo malessere. I personaggi di Carraro sono sempre sull'orlo del baratro; e sono violenti per troppa timidezza, o per un'incredibile incapacità di adattarsi alla realtà. Pure, i personaggi di Carraro sono divorati dal demone del disamore. Ne emerge una Roma mai compiaciuta o cartolinesca; ma tanto più indimenticabile quanto più è "discenditiva", perché il quotidiano che Carraro racconta è spesso infernale.
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