La liturgia tradizionale. Le ragioni del Motu Proprio sulla messa in latino
Dopo quasi quarant'anni di ingiustificato ostracismo, Benedetto XVI col motu proprio del 27 luglio 2007 ha liberalizzato l'utilizzo dell'antico messale codificato da San Pio V, ma risalente, nella sua sostanza, all'età apostolica. Un rito carico di storia, di testi straordinari scritti nel corso secoli da poeti, e da santi, arricchito dal canto gregoriano, e da una abbondanza di simboli e di significati profondi; soprattutto un rito verticale, dagli uomini a Dio, intriso di sacralità, che ha improntato di sé le cattedrali di tutto il mondo, e che ha alimentato per centinaia di anni la devozione dei popoli, unendoli nella stessa lingua e nella stessa liturgia. Un rito, infine, che ci riporta alle radici della nostra fede, e che nello stesso tempo ci riavvicina ai cristiani ortodossi, come ha detto Alessio II, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, ricordando che "senza la custodia fedele della tradizione liturgica, la Chiesa ortodossa russa non sarebbe stata in grado di resistere all'epoca delle persecuzioni, negli anni Venti e Trenta del Novecento".
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