Strane storie per il cinema

Strane storie per il cinema

Dopo aver firmato i soggetti e le sceneggiature di film quali "La caduta degli dei", "Morte a Venezia", "Bronte", "Io e il duce", "La piovra", Nicola Badalucco veste i panni di vero, autentico scrittore con due racconti, quasi dei romanzi. "Condominium", scritto nel 1970, ci offre un'anticipazione visionaria del mondo interconnesso (wireless, wi-fi) dei nostri giorni: un televisore portatile, attraverso strani contatti, riesce a vedere tutte le vicende surreali e sconvolgenti che accadono in un 'normale' condominio. "Sotto la soglia" (1976) ha gli stilemi del giallo: il ritmo, gli interrogativi, le ricerche. Ci troviamo nell'universo (criminale) dei sondaggi, dei messaggi subliminali e la metafora appare evidente e di sorprendente attualità: siamo manipolati, indirizzati, obbligati a scegliere un certo prodotto o un certo candidato politico. Se queste storie si possono considerare 'strane' è perché l'autore esce dal seminato, cioè dalle convenzioni, e cerca di guardare non solo a quel che è accaduto, ma a quel che accadrà o potrebbe accadere. È una sorta di 'licenza profetica' che gli artisti si concedono da sempre. Badalucco stesso nell'accattivante introduzione chiosa: "Lo scrittore non può accontentarsi di mostrare la realtà quasi fosse riflessa da uno specchio... lo scrittore come lo intendo io vuole esplorare la realtà con l'immaginazione, con la fantasia, anche a costo di violarla". Postfazione di Gianni Aiello.
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