Alfabeto di strade
Fino a poco tempo fa Alberto Masala scansava le vie editoriali: il suo cammino era ed è quello della poesia orale, un percorso che l'ha portato a calcare nobili palchi internazionali, dividendo la scena, fra gli altri, con Jack Hirshman o Gregory Corso. Le marcate qualità vocali di questa poesia non ne limitano l'efficacia nel travaso alla stampa, perché è parola di robustezza concettuale e di rara intenzione ritmica. E poi Masala è davvero poeta in bilico fra scritto e orale, e per questo la sua storia può dirsi scandita da un alfabeto di strade. Da qui il titolo sotto il quale si raccoglie finalmente una vasta scelta di una produzione che parte dai due impegnati libretti-poemetti "Taliban" e "Nella casa del boia", passa per una selezione di singoli pezzi composti nell'arco di un trentennio, per arrivare alle "altre vite" del sottotitolo: quelle degli autori scomparsi con cui Masala ha dialogato e continua a dialogare, solidale; una comunità che supera tempi e geografie (Lucrezio, Majakovskij, Artaud, Vicinelli, Pasolini, Atzeni...) riunita in un ideale "condominio". Infine, il volume presenta la produzione in sardo del poeta, concepita per il tradizionale "canto a tenore."
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